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L'invenzione di una vicenda paradossale rispetto all'immagine dell'antica divinità vuole rappresentare l'esigenza di una nuova prospettiva nella visione del mondo, verso l'altro e l'oltre. Nel dialogo e nella verifica con la propria coscienza può cogliersi, con lo stupore di sempre, un lontano afflato di mondi e stati dell'essere, superiori a noi. Il dialogo con Giano è la metafora visibile dell'impegno del protagonista umano - il suo nome è Io - nel corso delle sue diverse età, verso la conferma della propria unicità di fronte al caotico contrasto tra opposte e confliggenti verità - ragioni morali e spirituali. Rispetto alle verità negate, Io riesce, inoltre, a difendere la sua antica speranza di fede, non senza l'apporto di pensiero "altro", ma convergente, con una nuova Gnosi.